Mužići
LA
LANDA CARSICA
L' e la capra, ma anche la
pecora ed il
bovino, sono i custodi della
landa carsica.
L'ape con l'impollinazione ne perpetua le essenze vegetali, la
capra con il
pascolamento ne controlla l'eccessivo sviluppo.
La Landa carsica con i suoi
fiori attraverso l'ape con
il miele e la capra con il latte ci permette di compiere un atto di comunione
con il territorio, con i suoi aromi, profumi, sapori, le tradizioni della sua
gente, la sua storia: ci nutre della sua cultura, diventa noi stessi.
La insostituibile preziosità della
pecora nel recupero e nella tutela della
landa è costituita dal fatto del suo particolare tipo di pascolamento:
bruca le erbe con le labbra e le umetta con la saliva che contiene particolari
ormoni che stimolano la crescita delle essenze che ha scelto per la sua
alimentazione perché le più gradite.
PASCOLI E ANIMALI PERDUTI?
L'abbandono dell'Altopiano dei Cici da parte dei suoi abitanti a seguito
dell' instaurarsi anche qui di quel diffuso fenomeno sociale che va sotto il
nome di abbandono delle terre marginali si sta per completare.
E oggi ciò che più colpisce e rattrista è la visione di un territorio in
progressivo ed inesorabile degrado, la sparizione della
landa carsica frutto
della presenza secolare dell'uomo e del suo lavoro, fonte di ricchezza e di vita
e del conseguente degrado del territorio nel suo complesso con i suoi borghi
deserti, quasi presagio di una società morente.
E con l'esaurirsi della pastorizia principale attività economica della sua
popolazione muore una cultura, la cultura dei pastori, che ha segnato
profondamente le civiltà del Mediterraneo ed ispirato le sue religioni.
L'abbandono del prato-pascolo da parte del pastore ne decreta la morte.
I prati pascoli hanno subito un fortissimo degrado anche a causa della quasi
completa assenza dell'insetto pronubo per eccedenza, l'ape, che a seguito
dell'inopinato impiego di sostanze chimiche a livello planetario ha ridotto la
presenza della sua componente selvatica, cosicché le essenze
anemofile ed in particolare graminacee, ossia quelle la cui
impollinazione è esercitata dal
vento piuttosto che da insetti pronubi, hanno
avuto il sopravvento sulle altre ed in particolar modo nel confronti delle
leguminose.
Profondamente mutato l'universo degli insetti che è alla base e caratterizza
la vita e la salute del pascolo; modificata ed alterata anche la presenza dei
piccoli mammiferi partecipi anch'essi dell'equilibrio ambientale.
L'assenza delle pecore
li ha privati poi della concimazione, nutrimento
fondamentale al loro rigoglio, e per un fenomeno di cui si è fa cenno in altre
parte di questa raccolta, sono scomparse, o la presenza estremamente ridotta,
quelle essenze vegetali che la pecora durante il pascolamento bagnandole con la
propria saliva dotata di particolari essenze ne sollecita la diffusione.
La percentuale poi della zona erbosa soppiantata in gran parte da fenomeni di
incespugliamento si riduce progressivamente.
Si è rotto l' equilibrio di un edificio, la
landa carsica, che l'uomo con il
concorso della natura ha faticosamente costruito nei secoli.
La
landa carsica è una formazione erbacea prevalente graminosa di aspetto
substeppico, con cotica spesso discontinua, formatasi a seguito dell'azione
dell'uomo sugli originari
boschi carsici e poi mantenuti grazie alla attività di
pascolamento.
Jelovice
All'interno di quest'abitat numerose specie illiriche, subendemiche quali ad
esempio
Iris Yllirica, Genziana tegerestina, Jurinea mollis, Senecium
lanatum, Satureia auspicata / liburnica, Frajllaria tenella, Centaurea rupestris,
ecc.
La ricchezza di questi pascoli è assai elevata al punto che possono esser
presenti fin a 60-70 specie vegetali su una superficie di 100 m2.
All'interno di queste formazioni graminose si possono trovare anche praterelli
appartenenti all'alleanza Alysso-Sedum.
Tutte queste essenze rendono la
Landa un universo di biodiversità nonché
habitat preferenziale di numerose specie rare.
Veramente interessanti poi gli esperimenti della tutela del pascolo, che
prendono in considerazione il carico di bestiame e i periodi di pascolamento in
rapporto alla fioritura di essenze botaniche di particolare interesse effettuati
in zone attigue alla territorio oggetto del nostro interesse, che godono delle
stesse condizioni geologiche altimetriche e climatiche della Ciceria.
In prossimità del Castello di San Servolo, opera un gregge di un centinaio di
pecore
gestito con cura e sapienza che gode di pascoli in affitto ubicati nei
pressi. Quelle realtà pascolative usate con sapienza rappresentano un esempio
eclatante di quanto bisogno abbia la
Landa
carsica della comunione della pecora
e dell'ape.
Puoi raggiungere la Ciceria attraverso molte e diversificate strade: anche
con il
tram di Opcina ed inoltrarti verso la Ciceria tanto il Carso triestino
prosegue senza soluzione apparente di continuità con quello dei
Cici, o attraverso le valli dei fiumi che dall'altopiano discendono al
piano: la Rosandra, il Dragogna, ed ancora il Risano, il Quieto, e l'Arsia. O
attraverso gli innumerevoli sentieri oggi in gran parte invasi e nascosti dai
rovi da cui scendevano a valle le greggi durante la demonticazione: i tratturi.
Kožliac
Ma meraviglioso e non fantastico sarebbe il percorrere l'Altopiano partendo
da Campo Marzio con la vecchia ferrovia Trieste - Pola e
godere di panorami ormai solo di sogno, la val Rosandra, e quella del Quieto e
Pinguente, ammirate in giornate di nebbia sembrano mare costellato di isole, e
percorrere verso l'Arsa e Chersano la piana di
Cepic, la terra dei Ciribiri
istroromeni anch'essi, o da
Lupogliano verso Canfanaro
verso l'agro polese. E raggiungere Medolin, Pomer e Promontore, mete e
soggiorni invernali delle greggi dell'Altopiano.
E nonostante l'abbandono, l'Altopiano conserva un suo fascino, selvaggio
e diverso in ogni stagione.
Impressiona il silenzio che ti avvolge, ed al quale non eri più uso;
camminando attraverso i suoi innumerevoli sentieri di cui si sta perdendo
traccia, percorri a ritroso la storia e libero da affanni quotidiani,
assapori tempi e spazi che non erano più tuoi, e complici emergenti fantasie
ti sogni pastore anche tu a contemplare stelle che nelle notti cittadine sei
riuscito a spegnere.
E qui puoi incominciar anche tu ad interrogar la silenziosa luna.
E lentamente ma sempre con maggior intensità incominci a percepire suoni
ed armonie inusuali al cittadino, e poi odori e profumi ignoti, e ti accorgi
che QUI c'è ancora vita, c'è speranza anche per te cittadino. In definitiva
che finalmente SE POL.
sopra Lanišće
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