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Su alcuni caratteri antropologici dei Cicci
del Prof. Dott. Ugo G. Vram
[note]
[Topografia del Lloyd (Trieste, 1904). Estratto dal
Bollettino della Società adriatica di scienze naturali in Trieste,
Vol. XXI, 1903, p. 203-223 + ill.]
Per incarico della Società Adriatica di Scienze naturali feci
nell'Agosto del 1899 alcune gite nel nord dell'Istria, allo scopo di
fare delle ricerche antropologiche. In quest'occasione studiai una
serie di 84 individui, 56 maschi e 28 femmine, di quella popolazione
denominata "Cicci". (1) Gl'individui studiati
abitavano i villaggi di Mune, Zejane, Golac, Poljane, Sapiane.
Sotto il nome di Cicci, l'Urbas comprende la popolazione dei
distretti di Pinguente, Castelnuovo e Volosca, che si distingue
dagli altri per differente costume e modo di vìvere.
Nelle statistiche ufficiali austriache (vedi "Die Ergebnisse der
Volkszählung am 3. Dezember 1900", Wien 1902) questo popolo non è
nominato, essendo inscritto gran parte fra i popoli parlanti la
lingua croata; io credo che una parte di questa popolazione, specie
quella del distretto di Volosca, sia inscritta fra gli italiani.
Una parte però è rappresentata da quelli che parlano rumeno, pei
quali vi è un posto speciale nel censimento austriaco. I rumeni
dell'Istria, nel censimento del 1900, erano in numero di 1311.
[204] Quanto alle loro origini è difficile
rintracciarle; l'ipotesi più probabile è che discendano da quelle
popolazioni che immigrarono nel XVI e XVII secolo d. C. dalla
penisola balcanica. Czoernig è dell'opinione che, se non tutti i
Cicci, gran parte di essi siano rumeni croatizzati.
Dello studio da me fatto, presento in questo lavoro i caratteri
antropologici ed antropometrici più importanti. In quest'occasione
ringrazio distintamente la sul lodata Società, per l'assistenza
concessami ed il mio amico dott. Mario Stenta che mi assistette
durante le mie ricerche. Anche al sig. Bigatto Eugenio che trovavasi
per ragioni d'ufficio residente a Castelnuovo, e che fu una
indispensabile guida, faccio i miei più sentiti ringraziamenti.
Indice cefalometrico e facciale
Esaminando le annesse tabelle vediamo che gli individui misurati
appartengono alle seguenti varietà craniometriche:
Dolicocefali |
|
0 |
Mesocefali |
|
16 |
Brachicefali |
|
39 |
Iperbrachicefali |
|
29 |
E per il loro indice facciale avremo:
Leptoprosopi |
|
2
|
Mesoprosopi |
|
9 |
Cameprosopi |
|
73 |
Combinando questi due indici cefalici fra loro avremo:
|
|
|
|
|
|
|
Totale |
Brachicefalo |
-cameprosopi |
43 |
(76.78%) |
18 |
(64.28%) |
61 |
(72.61%) |
" |
-mesoprosopi |
3 |
(5.35%) |
3
|
(10.71%) |
6 |
( 7.14%) |
" |
-leptoprosopi |
2 |
(3.57%) |
|
|
2 |
( 2.38%)
|
Mesocefalo |
-cameprosopi |
6 |
(10.71%) |
5
|
(17.80%) |
11 |
(13.09%) |
" |
-mesoprosopi |
2 |
( 3.57%) |
2 |
(7.14%) |
4 |
(4.76%) |
|
|
56
|
(100.00%) |
28 |
(100.00%) |
84
|
(100.00%) |
Il gruppo più numeroso è costituito dai brachicefali, fra i quali
troviamo come indice più alto il valore di 947 e più basso 80.3;
quanto a frequenza l'indice più frequente è da 81.1. a 81.9 che nei
nostri 68 brachicefali troviamo 13 volte; segue a questo per
frequenza l'indice da, 85.0 a 85.9 che troviamo 11 volte; seguono
per frequenza i gruppi degli indici [205]
compresi nell' 84.0 a 84.9 e 85.0 a 85.9 che troviamo
entrambi 7 volte, i gruppi, degli, indici da 80.1 a 80.9, 82.0 a
82.9, 86.0 a 86.9, 88.0 a 88.9 li troviamo 5 volte per ciascuno;
87.0 a 87.9 comparisce 4 volte, 89.0 a 89.9 3 volte e gli altri
superiori 1 volta per ciascuno. L'indice più basso dei mesocefali è
il 76.9. il numero maggiore di casi è superiore al 79.2; l'indice
più frequente è il 79.7, gl'indici inferiori al 79.0 non sono
rappresentati che da 6 individui.
Le teste da noi misurate sono adunque teste larghe, anche quelle
che appartengono al gruppo dei mesocefali.
Negli indici facciali il gruppo più numeroso è il cameprosopo con
un indice minimo di 69.4 ed un massimo di 84.8; la massima frequenza
la troviamo negli indici 77.0 a 77.9 e cioè 11 volte; segue a questo
il. gruppo di 76.0 a 76.9,e dell' 80.0 a 80.9 con 9 volte, il gruppo
dell' 81 con 8, dell' 82 con 7, gli altri gruppi sono rappresentati
da 4 o meno individui ciascheduno. I 9 mesoprosopi che vanno dall'
85.1 all' 88.2 hanno per indici di massima frequenza 86.3 e 86.5,
con duo individui per ciascuno; i leptoprosopi sono due,
rappresentati dagli indici 91.8 e 93. (?)
Non credo di dovermi intrattenere in quanto riguarda il sesso,
trovandosi i diversi indici nei due sessi quasi egualmente
distribuiti, tenendo conto dell' esigno numero di femmine misurate.
Ciò che più c'interessa è di esaminare come questi due indici si
riscontrino negl'individui delle diverse età. A questo scopo ho
diviso gl'individui misurati in gruppi secondo l'età: il primo
gruppo comprende gl'individui dai 7 ai 14 anni; i 7 anni è l'età
minima che si trova fra i miei misurati maschi, mentre fra le
femmine l'età minima è 10 anni, perciò il gruppo che va fino all'età
di 14 anni comincia pei maschi con 7, per le femmine con 10 anni.
Il secondo gruppo va dai 15 tino ai 20 anni; non avendo nessuna
femmina di 20 anni fra le misurate, cessa, per queste col 19.° anno.
Dall'età di 20 compiuti in poi, divido gl'individui misurati in
gruppi, ciascuno dei. quali comprende quelli che si trovano nella
decina d'anni susseguente, così abbiamo il gruppo dai 20 ai 30 anni,
dai 30 ai 40 e così via.
Ora per maggior chiarezza espongo nelle seguenti tabelle la
distribuzione dei due indici secondo l'età.
[206] I
gruppo,
dai 7 ai 14 anni: (2)
Maschi |
7 |
anni |
b.c. |
(1) |
" |
7-1/2 |
" |
" |
(1) |
" |
8 |
" |
" |
(3) |
" |
9 |
" |
" |
(2) |
" |
10 |
" |
" |
(3) |
" |
13 |
" |
" |
(1) |
" |
14 |
" |
" |
(1) |
Indice cefalometrico massimo 94.7, minimo 80.6; indico facciale
massimo 82.9. minimo 74.6.
Femmine |
10 |
anni |
m.c. |
(1) |
" |
11 |
" |
b.c. |
(1) |
" |
12 |
" |
m.c. |
(1), b.c. (1) |
" |
13 |
" |
b,c. |
(2) |
" |
14 |
" |
m.c. |
(1), b.c. (2) |
Indico cefalometrico massimo 87.0, minimo 78.6: indice facciale
massimo 82.8, minimo 72.0.
Il Gruppo,
dai 14 comp. ai 20 anni:
Maschi |
15 |
anni |
b.c. |
(3) |
" |
16 |
" |
" |
(1) |
" |
18 |
" |
" |
(1) |
" |
19 |
" |
m.c. |
(1), b.c. (1) |
" |
20 |
" |
" |
(1) |
Indice cefalometrico massimo 86.7, minimo 76.9: indice facciale,
massimo 84.8, minimo 75.8.
Femmine |
15 |
anni |
b.c. |
(4) |
" |
16 |
" |
" |
(1) |
" |
17 |
" |
" |
(1) |
" |
18 |
" |
b.m. |
(1), b.c. (1) |
" |
19 |
" |
m.c. |
(1) |
Indice celalometrico massimo 89.4, minimo 79.7; indice facciale
massimo 86.5, minimo 69.5.
[207]
III Gruppo, dai 20 comp. ai
30 anni:
Maschi |
21 |
anni |
b.c. |
(2) |
m.m. |
(1) |
" |
22 |
" |
" |
(2) |
|
|
" |
23 |
" |
" |
(1) |
|
|
" |
24 |
" |
b.m. |
(1) |
|
|
" |
25 |
" |
" |
(2) |
|
|
" |
26 |
" |
" |
(3) |
|
|
" |
27 |
" |
m.c. |
(1), |
m.m. |
(1) |
" |
28 |
" |
" |
(1), |
b.c. |
(1) |
" |
29 |
" |
b.c. |
(2), |
m.c. |
(1) |
" |
30 |
" |
" |
|
|
|
Indice cefalometrico massimo 88.8. minimo 77.8; indice facciale
massimo 86.5, minimo 69.4.
Femmine |
22 |
b.c. |
(2) |
|
" |
23 |
" |
(1) |
b.m. (1) |
" |
28 |
" |
(1) |
|
Indice cefalometrico massimo 89.2, minimo 80.7; indice facciale
massimo 86.0, minimo 73.8.
IV Gruppo, dai 30 comp. ai
40 anni:
Maschi |
33 |
anni |
m.c. |
(1) |
|
" |
36 |
" |
b.c. |
(2) |
|
" |
38 |
" |
" |
(1) |
m.c. (1) |
Indice cefalometrico massimo 85.0, minimo 77.9: indice facciale
massimo 81.8, minimo 75.3.
Indice cefalometrico massimo 79.6, minimo 77.0; indice
facciale massimo 854, minimo 814).
Femmine |
31 |
anni |
m.c. |
(1) |
" |
32 |
" |
m.m. |
(1) |
V Gruppo, dai 40 comp. ai
50 anni:
Maschi |
43 |
anni |
b.c. |
(1) |
" |
45 |
" |
" |
(1) |
" |
46 |
" |
" |
(1) |
" |
48 |
" |
" |
(1) |
[208] Indice cefalometrico massimo 86.1, minimo
83.3; indice facciale massimo 77.2, minimo 71.0.
Femmine 48 anni m. c. (1)
Indice |
cefalometrico |
massimo |
| |
79.7 |
minimo |
| |
84.0. |
" |
facciale |
" |
| |
" |
| |
VI Gruppo, dai 50 comp. a
60 anni:
Maschi |
53 |
anni |
b.c. |
(1) |
" |
57 |
" |
b.m. |
(1) |
" |
59 |
" |
b.l. |
(1) |
" |
60 |
" |
b.l. |
(1) b.c. (1) |
Indice cefalometrico massimo 88.3. minimo 81.2; indice, facciale
massimo 93.0. minimo 75.2.
VII Gruppo, oltre gli. 80
anni:
Maschi |
85 |
anni |
b.c. |
(1) |
" |
88 |
" |
" |
(1) |
Indice cefalometrico massimo 82.5. minimo 82.1; indice facciale
massimo 83.0, minimo 79.0.
L'esame delle precedenti, tabelle ci dimostra che i maschi da noi
misurati fino ai 14 anni di età son tutti brachicefalo-cameprosopi
mentre nelle 9 femmine vi sono 3 mesocefalo-cameprosope e che
l'indice cefalometrico di queste tre è un indice di mesocefalia
alta, essendo il più basso dei tre 78.6.
Nel secondo gruppo, dai 1.4 anni compiuti ai 20, troviamo su 8
individui un solo mesocefalo con un indice di 76.9 ed un mesocefalo
con un indice di 79.7 fra 9 femmine.
Quanto riguarda l'indice facciale in questi due gruppi, son tutti
cameprosopi.
Nel terzo gruppo, che comprende gl'individui dai 20 ai 30 anni,
troviamo fra 21 maschi 5 mesocefali, 2 dei quali sono mesoprosopi;
l'indice minimo dei 5 mesocefali è di 77.8, mentre gli altri quattro
passano 79.2; dei 2 mesoprosopi l'indice massimo è di 86.5, dunque
una mesoprosopia molto vicina al limite con la cameprosopia.
Le 5 femmine di questo gruppo sono tutte brachicefalo-cameprosope
eccettuata una ch'è brachicefalo-mesoprosopa con [209]
un indice di 86.0, pel quale vale ciò che dissi per quello dei
maschi.
Il quarto gruppo comprende 5 maschi e 2 femmine dell'età dai 30 a
40 anni compiuti: fra i maschi troviamo 2 brachicefali e 2
mesocefali, tutti e quattro sono cameprosopi; l'indice minimo dei
due mesocefali è 77.9; le femmine sono tutte e due mesocefalo, una
cameprosopa, l'altra mesoprosopa: l'indice minimo di mesocefalia è
di 77.0, quello di mesoprosopia di 85.1; quest'ultimo oltrepassa
dunque il limite della cameprosopia di 0.1 valore.
Come si vede dalla tabella, i maschi del quinto gruppo sono tutti
brachicefalo-cameprosopi e l'unica, femmina di questa età è
mesocefalo-cameprosopa con un indice cefalometrico di 79.7.
Il sesto gruppo è formato da, maschi dell'età dai 50 ai 60 anni e
presenta maggior varietà degli altri. Fra 5 maschi troviamo 2
brachicefalo-cameprosopi, un brachicefalo-mesoprosopo, 2
brachicefalo-leptoprosopi, i due unici leptoprosopi in tutta la
serie: l'indice del mesoprosopo 85.5, cioè sul limite fra
canneprosopia e mesoprosopia; l'indice d'un leptoprosopo è di 91.8,
dunque sul limite fra mesoprosopia e leptoprosopia è l'altro di
93.0.
L'ultimo gruppo comprende due maschi, uno di 85, l'altro di 88
anni, entrambi brachicefalo-cameprosopi.
Persuaso che gli indici hanno un certo valore soltanto agli
estremi delle serie, mi trattenni sì a lungo a discorrere su questo
argomento onde render chiaro al lettore che anche i pochi mesocefali
dei nostri individui hanno un indice alto che anche non potendoli
ascrivere ai brachicefali, si devono considerare individui nei quali
il diametro trasverso prevale sull'antere-posteriore, e che gli
indici facciali mesoprosopi si trovano sul limite fra la
cameprosopia e la mesoprosopia: che i due leptoprosopi sono vicini
alla mesoprosopia.
La conclusione che si può trarre dal nostro studio sugli indici
celalometrico e facciale sono:
- Gli individui da noi studiati sono in gran parto
brachicefali, 80.9%.
- Brachicefalo-cameprosopi in ragione del 72.61% e gli altri
con faccia più allungata hanno degli indici che si avvicinano
alla cameprosopia e i due a fàccia più lunga, (leptoprosopi) si
avvicinano alla mesoprosopia.
[210]
- I mesocefali hanno indici alti, il minimo dei quali è 77.8.
- Il carattere brachicefalo- cameprosopo, riscontrato
ugualmente fra i maschi e fra le femmine, si trova più o meno
marcato in tutte le età.
Diametro frontale minimo.
Il diametro frontale minimo degli individui da noi misurati va
negli adulti maschi (oltre i 20 anni di età) da un minimo di 101 ad
un massimo di 118; i valori più frequenti sono: 106, che sì trovò 7
volte, e 109 che si trovò 5 volte sui 36 individui maschi misurati.
Nelle femmine di più di 20 anni d'età, il massimo valore è 112, il
minimo 99; su dieci femmine esaminate si ripetono due volte soltanto
i valori 99, 105 e 107.
Negli individui inferiori ai 20 anni abbiamo nei maschi, un
massimo di 111 ed un minimo di 95 con maggior frequenza pel 103; in
quelli fino ai 14 anni un massimo di 109 ed un minimo di 96 con
maggior frequenza pel 100. Nelle femmine fra i 14 e i 20 anni
compiuti abbiamo un massimo di 109 ed un minimo di 97, ed in quelle
che arrivano fino ai 14 anni, un massimo di 106 ed un
minimo di 96; nel primo gruppo il valore più frequente è 100, nel
secondo 99.
Nella serie d'individui da noi esaminati le femmine non
raggiungono mai la larghezza frontale dei maschi ed il mimmo dei
valori nelle femmine è minore di quello dei maschi; questo per
gl'individui oltre i 20 anni. Per gl'individui fino all'età di 20
anni troviamo che le femmine, come negli adulti non raggiungono mai
il massimo dei maschi, il valore minimo dei maschi è inferiore a
quello delle femmine. I maschi fra i 7 e i 14 anni hanno raggiunto
il massimo che troviamo nelle femmine fra i 14 ed i 20: i maschi dai
14 ai 20 anni hanno raggiunto il massimo inferior d'una unità
sottratta al massimo delle femmine fra i 20 e i 30 anni. Si unto il
massimo inferiore d'una, unità sottratta, al massimo del!e femmine
fra i 20 e i 80 anni.
Altezza e larghezza facciale.
Considerando queste due misure quali misure assolute, vediamo che
l'altezza facciale negl'individui da noi misurati presenta un minimo
di 88 ed un massimo di 109 nei maschi dai 7 ai 14 anniò che su 12
individui misurati, 8 volte è inferiore a 100. Nel gruppo dai 14 ai
20 anni il minimo è di 102 ed il massimo di 123. 11 minimo di 102 lo
troviamo anche nel [211] gruppo che comprende gli
individui dai 20 ai 30; in questo gruppo il massimo valore è di 126:
in 22 individui misurati, 8 volte è inferiore al 110, 6 volte
inferiore al 115, 3 volte raggiunge questo numero, 4 volte lo
supera. Il quarto gruppo ha un minimo di 110 ed un massimo di 122, 5
sono gl'individui misurati, uno solo (il più alto) oltrepassa il
118. Il quinto gruppo ha un minimo di 102 ed un massimo di 111, il
sesto un minimo di 103 ed un massimo di 135, l'ultimo gruppo
comprende due individui, uno di 85 ed uno di 88 anni, che posseggono
rispettivamente 127 e 109 mm. di altezza facciale.
Le femmine dai 10 ai 14 anni hanno un minimo di altezza facciale
di 90 ed un massimo di 103; in 9 individui misurati soltanto tre
volte l'altezza summenzionata oltrepassa i 100 mm. Dai 14 ai 20 anni
troviamo un minimo di 91 ed un massimo di 112; in 9 individui
misurati, una sola volta oltrepassa il 110 e tre volte è inferiore
al 100. Dai 20 ai 30 anni la minima è di 96. la massima di 116; due
sole volte su 7 misurati passa il 110, in 2 individui, una di 31 ed
una di 32 anni, abbiamo rispettivamente i valori di 107 e 114; in
una di 48 anni di 104 mm.
Esaminiamo ora la larghezza facciale o bizigomatica e vediamo che
nei 12 maschi di 7 a 14 anni, il minimo è di 118, il massimo di 132:
dai 14 ai 20 anni il minimo è di 125 ed il massimo di 145: in 7
misurati 4 volte è superiore ai 140; dai 20 ai 30 anni il minimo è
di 131, il massimo di 154; su 20 misurati è 13 volte superiore a
14.0, 3 sole volte inferiore a 135. Dai 30 ai 40 anni troviamo un
massimo di 152 ed un minimo di 141. Dai 40 ai 50 anni un minimo di
136 ed un massimo di 149. Dai 50 ai 60 anni un minimo di 124 ed un
massimo di 151.
Nelle femmine dai 10 ai 14 anni abbiamo un minimo di 121 ed un
massimo di 128; 3 volte è inferiore al 125. Dai 14 ai 20 anni
abbiamo un minimo di 122 ed un massimo di 131: 8 volte è inferiore
al 130. Dai 20 ai 30 anni il minimo è di 130, il massimo di 140; 5
volte è inferiore al 135. Le due individue di 31 e 32 anni hanno
rispettivamente 132 e 134 mm. L'individua di 48 anni 125 mm. di
larghezza.
Riepilogando ciò che abbiamo finora esposto su questi due
diametri, diremo che negli individui della nostra serie [212]
dal 13.° anno di età in poi l'altezza facciale non è mai
interiore a 102 mm., che negli individui che hanno un' età minore di
13 anni, il valore di 102 non lo troviamo che una volta sola in 11
individui; nelle femmine da noi misurate i valori minimi e massimi
aumentano fino al 30.° anno.
La larghezza bizigomatica raggiunge all'età di 13 anni il valore
di 133 mm. Dopo quest'età lo sorpassa spesso, rare volte non lo
raggiunge, però non è mai inferiore a 130 mm; negli individui
inferiori ai 13 anni di età è sempre inferiore al 130, una sola
volta è superiore a questo valore ; nelle femmine le minime e le
massime crescono fino a 30 anni.
Larghezza bigoniaca.
Nel primo gruppo, cioè dall' età dei 7 ai 14 anni, questo
diametro va da un minimo di 82 mm. ad un massimo di 96; il valore
minimo lo troviamo nell'individuo più giovane, una volta il valore è
di 88, una di 89, gli altri sono di 90 e più.
Dall'età dei 14 anni compiuti fino ai 20, il minimo è di 90, il
massimo di 115; in 8 individui misurati 4 volte è inferiore al 100,
una sola volta raggiunge il massimo.
Negli individui dai 20 ai 30 anni troviamo un minimo di 86 ed un
massimo di 120. Su 20 individui misurati, soltanto 4 hanno questo
diametro inferiore a 100, uno solo arriva al massimo, e degli altri
si può dire che dal 100 al 113 troviamo rappresentati quasi tutti i
valori. Il maggior numero è inferiore a 110. Dai 30 ai 40 anni
troviamo un minimo di 104 ed un massimo di 119, tolto l'individuo
che presenta il massimo, gli altri oscillano fra 104 e 109.
Dai 40 ai 50 anni abbiamo su quattro individui un minimo di 101,
rappresentato da due individui, ed un massimo di 119, rappresentato
da un individuo; l'altro individuo ha un diametro di 104.
Il gruppo che comprende gli individui dai 50 ai 60 anni ha un
minimo di 96 mm. ed un massimo di 115.
Nell'individuo di 85 anni abbiamo una larghezza di 120, in quello
di 88 anni una larghezza di 101.
Nelle femmine dai 10 ai 14 anni troviamo un minimo 87 ed un
massimo di 103; il minimo è rappresentato [213] dall'
individuo più giovane, il massimo lo troviamo una volta sola, gli
altri oscillano fra 89 e 96, con prevalenza del valore 90.
Dai 14 anni compiuti ai 20 questo diametro va da 82 mm. a 96;
massimo e minimo sono rappresentati una sola volta; la maggior
frequenza è dovuta al valore 90.
Dai 20 ai 30 anni troviamo un minimo di 89 ed un massimo di 105:
due volte sole questo diametro è superiore a 100; il minimo ed il
massimo sono rappresentati una sola volta.
Negli individui di 31 anni è di 90, in quelli di 32 è di 103 ed
in quelli di 48 di 100.
Grandi oscillazioni presenta questo diametro dopo l'età dei 14
anni, e queste oscillazioni sono, secondo le mie ricerche,
indipendenti dallo sviluppo dei denti ed anche da quello dei mucroni
o apofisi lemurine del Sandifort. Una certa relazione sembra esservi
fra questo diametro e la forma della faccia; le facce quadrate hanno
di regola il diametro bigoniale grande (fino a 119); vi sono però
anche delle facce ellissoidali ed ovoidali che hanno un diametro
bigoniale uguale ed anche maggiore, ma in quest' ultime prevalgono i
diametri piccoli, specialmente nelle femmine.
Negli individui che non hanno oltrepassato il 14.° anno d'età,
questo diametro aumenta col crescere e sta in relazione con lo
sviluppo dei denti, e negli individui da noi misurati troviamo in
quelli ch' era spuntato soltanto il primo molare un minimo di 88 ed
un massimo di 93 nei ♂, ed in quegl' individui ch' era spuntato il
secondo molare un minimo di 94 ed un massimo di 96 pei maschi; un
minimo di 87 ed un massimo di 96 per le femmine; fra quest'ultime
abbiamo un caso dove questo diametro oltrepassa il valore massimo
arrivando a 103.
Statura.
Nei maschi che hanno oltrepassato l'età di 23, la statura va da
un minimo di 1540 mm. ad un massimo di 1795. Secondo la frequenza la
troviamo 5 volte inferiore a 1600, 12 volte superiore a 1600 ed
inferiore a 1700, e 11 volte superiore a 1700. Nelle 6 femmine che
hanno superato il 23.° anno la statura va da 1460 a 1640, con
maggior frequenza fra il 1500 ed il 1600.
[218}
Forma della testa e della
faccia.
Credo inutile di ridire qui ciò che già da anni si dice e si è
detto, che l'indice cefalico e cefalometrico come pure il facciale e
tutti gli altri indici non rappresentano la forma della testa
o faccia, ma esprimono
semplicemente il rapporto numerico fra due misure di queste parti. A
chi si occupa d'antropologia son
noti i varii
sistemi tassonomico-craniologiei basati sulla forma
del cranio e della faccia e come fra questi prevalga quello della
scuola romana; (3)
ed è questo metodo ch' io non soltanto sul cranio,
ma anche sul viso ho
sempre applicato e che applicherò anche in questo studio.
Nelle due seguenti tabelle espongo le forme delle facce e delle
teste da me trovate nell'esame degl'individui studiati nel presente
lavoro.
[221]
Riassunto delle forme cefaliche e facciali.
[222] Dall'esame di queste tabelle si vede come le
forme sfenoidali, platicefale e sferoidali della testa sono più
frequenti nell' età adulta che nell'età infantile; la spiegazione di
questo fatto deve ricercarsi nello sviluppo del cranio. In altro
luogo dissi (4) che gli sfenoidi sono
posteriormente appiattiti nell' età adulta ed anche nella giovanile
ma che nella loro età infantile posseggono una sporgenza posteriore,
che in causa di questa sporgenza visti dalla norma verticale
sembrano posteriormente arrotondati, sul teschio è sempre facile la
diagnosi differenziale, sul vivo invece è difficilissima e gli
sfenoidi giovani spessissimo rappresentano i contorni d'un ovoide se
visti dalla norma verticale.
Le forme facciali sono la ellissoidale, l'ovoidale, la quadrata e
la pentagonale; di quest'ultima non abbiamo che 7 casi, fra i maschi
anche la forma quadrata è poco rappresentata.
Le diverse forme facciali si combinano con le diverse forme
craniche, senza seguire alcuna norma, osservo però che le forme
ovoidali della faccia si combinano più spesso con le forme ovoidali
e sferoidali del cranio.
Colorito della pelle, dei capelli e dell'iride.
Il colorito della pelle è chiaro nelle parti coperte (petto e
braccia) più scuro e spesso un po' giallognolo nelle parti esposte a
sole (mani e faccia).
Se applichiamo la scala di Broca avremo i colori della pelle
segnati coi N. 23 e 24.
I capelli son prevalentemente castagni. Su 84 individui trovo:
castagni |
|
53 |
biondi |
|
16 |
neri |
|
7 |
gli altri son grigi o bianchi per effetto d'età. I capelli
castagni e i biondi si trovano in: tutte l'età ed in ambo i sessi; i
capelli neri si trovano soltanto in individui adulti d'ambo i sessi.
La scala del Broca poco o nulla si presta per questo genere di
ricerche.
[223] Il pelo dei baffi è in generale, più ciliare
di quello dei capelli, 3 volte soltanto è più scuro.
Il colore deli' iride è : castagno in 39 ♂ e 22 ♀; questo colore
corrisponde ai numeri 2 e 3 della scala del Broca; iride di colore
grigio si trova: in 9 ♂ e 6 ♀, iride di colore celeste in 5 ♂ , e di
colore verde in 1 ♂; corrispondendo rispettivamente ai numeri 9 e 10
della scala del Broca color grigio, fra il 14 e 15 il color celeste,
al numero 8 il verde.
CONCLUSIONE.
Dai dati antropologici ed antropometrici esposti in questo studio
concluderò, che gli individui da me studiati hanno i seguenti
caratteri fissi:
- Essi sono in gran numero brachicefali-cameprosopi, la forma
della loro testa è prevalentemente sfenoidale o platicefalica e
la faccia è prevalentemente ovoidale.
Le altre forme di testa
e di faccia sono scarsamente rappresentate.
- La statura media è di 1677 mm pei maschi e di 1566
mm
per le femmine.
- Il colorito della pelle è quello così detto di avorio
vecchio, molto chiaro nelle parti coperte.
- I capelli sono di color castagno nella maggior parto dei casi,
poche volte si trovano dei biondi, pochissime dei neri. Il colore
prevalente dell'iride è il castagno.
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Editor's Note:
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scientifically questinable
article is included for historical purposes. This and other articles and materials
that are provided on this site that relate to the Istro-Romanian people
and language are written by individuals - be they trained historians,
scientific researchers, or simply interested parties. Therefore, they do
not necessarily represent an authoritative view, or even a concensus, on
the subject matter which has been widely researched but which has no
definitive tracks in history via documentation. Consequently, there are
many hypotheses which are mainly conjecture, unsupported and
contradictory.
Note:
- Urbas: Die
Tschitscherei und die Tschitschen. Zeitschrift des Deutschen und
Österreichischen Alpenvereins, 1884.
- Le lettere b. c., m. c., b. m., ecc.
indicano brachicefalo-cameprosopo o mesocefalo-cameprosopo o
brachicefalo-cameprosopo e così via, il numero in parentesi
indica il numero dei casi.
- Sergi G. Specie
e varietà umane. Torino, Bocca 1900.
- Vram.
Secondo contributo all'antropologia dell'antico Perù, Atti della
Società romana di antropologia, Vol. VII, f. 3.
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Created: Saturday,
February 13, 2010, Last Update:
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