Foto scattata sulla strada Fianona-Albona; i Monti Caldiera declinano dal Monte Maggiore per gettarsi nel Quarnero alla Punta Pax Tecum, termine dell'Istria Veneta

Le scuole a Fianona

Mario Gerbini

[Tratto da: L'Arena di Pola, 20 luglio 1985, p. 4 - http://arenadipola.com/articoli/44341.+

Al mattino dell'8 novembre 1918 il caccia «Sirtori» al comando del cap. Macchianico percorre il Vallone di Fianona e attracca al molo, subito attorniato dalla popolazione locale, tutta festosa, che da tempo attendeva quel momento. È la Redenzione.

Fianona, con l'Istria, è gestita dal Commissariato generale civile di Trieste. dal Vicecommissariato generale civile di Parenzo e dal Distretto politico di Pisino. Podestà del Comune è nominato il cap. Floriano Tonetti dei nobili Fiorin di Porto Fianona, ultimo podestà di Fianona sotto l'Austria e primo sotto l'Italia. Uno dei primi provvedimenti dell'autorità nuova è la riattivazione delle scuole popolari. A Pola è istituito il Regio Ispettorato Scolastico per la provincia dell'istria. Alcune scuole popolari erano da tempo chiuse a causa degli eventi bellici. In loco non esistevano scuole private.

Per prima viene riaperta la scuola popolare di Fianona capoluogo, nell'edificio grande, costruito nel 1909. L'insegnamento, in lingua italiana (II capoluogo non ebbe mai scuole con altre lingue) viene riaffidato alla maestra Liberata Cossio (nata a Gorizia, 1882, nel 1909 sposa il fianonese Giovanni Poldrugo; riuscirà a fuggire da Fianona nel 1946, a rifugiarsi, con l'esodo, a Trieste e a riprendere l'insegnamento alla scuola E. De Amicis fino al 1955, anno del suo pensionamento) e al maestro Albino de Tonetti (nato a Fianona, 1889, prelevato a Fianona dai partigiani il 2 aprile 1945 e scomparso). La scuola popolare aveva due classi di cui una mista. Durante alcuni mesi del 1919 Insegna a Fianona anche il maestro Andrea Glavina (nato a Valdarsa il 30 novembre 1891, valente studioso sull'origine della lingua parlata nei villaggi rumeni dell'Istria). Tali insegnanti godono larga stima. Il maestro Glavina sposa, in quel tempo, la fianonese Flora Zagabria, tuttora vivente nelle Marche.

A Felicia-Cepich (località sul lago d'Arsa) è riattivata la scuola con l'insegnamento in lingua croata, con una classe a due sezioni. Riprende l'insegnamento il maestro Alessandro Rubessa; dopo breve tempo però è sostituito dal sottotenente Biagio d'Antona. Nell'aprile 1919 è ripristinata la scuola con lingua di Insegnamento croata nella frazione di Chersano, due classi a due sezioni. Una delle due insegnanti é Maria Krzic; l'altro Insegnante titolare, Giovanni Nacinovich era deceduto da poco.

All'Inizio del 1919 è riattivata la scuola popolare In lingua croata di Cosiliacco, una classe a due sezioni. Docente: Giorgio Kos. Rimane per poco tempo; si ritira motu proprio. Infine anche a Berdo si riapre la scuola popolare in lingua croate una classe mista (frequentano la scuola anche alunni che in famiglia usano la lingua o dialetto rumeno). Il R. Governatorato di Trieste fornisce alle scuole con lingua d'insegnamento italiana, a titolo gratuito, i nuovi testi scolastici: esemplari di L. Mestica Gelamini: «Sillabario» e «Mio libro», e di T. Gironi: «Nella vita». Qualche anno dopo, a cura dell'autorità scolastica, vengono aperte nuove scuole popolari anche nelle piccole località del Comune (Porto Fianona, Zagorie, Vosilla. Polie, Villa, Lazzari); inoltre vengono migliorate quelle esistenti.

Mario Gerbini


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Created: Saturday, May 14, 2022; Last updated:Tuesday March 28, 2023
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